A circa 920 s.l.m, tra le vette più elevate del complesso montuoso delle Madonie, si erge uno dei borghi più belli della Sicilia. Dalla sua posizione strategica, questo borgo offre diverse splendide visioni naturalistiche, ognuna diversa dal punto di vista da cui viene osservata: da un lato le vette dell’Appennino Siculo, da cui partono alcuni dei sentieri più belli di quest’area; da un altro lato troviamo una lunga catena di rilievi montuosi che giungono fino alle province di Agrigento e Caltanissetta. Stiamo parlando della cittadina di Polizzi Generosa.
Le origini di questa cittadina sono molto antiche, tanto che sono stati ritrovati molti reperti archeologici di diverse epoche, che testimoniano il passaggio e l’insediamento di alcuni popoli a partire dalla dominazione punica a quella bizantina, tramite cui si fonda il nucleo cittadino, sviluppatosi notevolmente con la dominazione normanna che la rese una delle città più importanti della Sicilia. Si ipotizza, inoltre, che il toponimo ‘’Polizzi’’ sia di origine greca: per Diodoro Siculo era infatti considerata l’Atene siciliana, denominata Polis per antonomasia. L’appellativo “Generosa” venne concesso da Federico II, impressionato dall’ottima accoglienza ricevuta.
Tra i monumenti più visitati della cittadina troviamo la Chiesa Madre che molti ritengono sia stata costruita all’arrivo dei normanni e fatta ampliare dalla contessa Adelasia, nipote di re Ruggero. Al suo interno si conservano opere di grande pregio tra cui:
- il trittico fiammingo raffigurante la Vergine con il Bambino tra angeli cantori, musicanti,
- Santa Caterina d’Alessandria e Santa Barbara, attribuita a diversi;
- l’arca marmorea di San Gandolfo, tra i capolavori di Domenico Gagini, del 1482, che accoglie le spoglie del Santo, realizzata a partire dal 1549 da Andrea di Leo e completata molti anni dopo con l’intervento di diversi altri artisti tra cui Giuseppe Gagini e Giuseppe Li Muli;
- l’Ostensorio d’argento a più piani, realizzato da Nibilio Gagini nel 1586;
- un calice in argento dorato, di autore ignoto, del secolo XVI;
- numerosi dipinti e altre sculture di artisti quali Francesco del Mastro e Giuseppe Salerno.
Di fronte alla Chiesa Madre si trova la Chiesa di San Gandolfo La Povera, all’interno della quale si conservano due tele raffiguranti San Gandolfo.
Nei dintorni è collocata anche la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, nota come Badia Nuova, costruita nel 1499, con l’annesso monastero non più esistente ed appartenente all’ordine benedettino. All’interno si può ammirare una monumentale custodia barocca in legno dorato, realizzata nel 1697 dallo scultore polizzano Pietro Bencivinni.
Variegato è anche il patrimonio gastronomico: sono diverse le tipicità locali, tra cui il fagiolo badda e il peperone di Polizzi, prodotti da secoli coltivati esclusivamente negli orti dell’area delle Madonie. Un altro prodotto da gustare è lo sfoglio, torta a base di tuma, per secoli preparato dalle monache del monastero benedettino di Santa Margherita e, dopo la soppressione degli ordini religiosi, da tutte le famiglie polizzane che continuano a prepararlo nelle grandi occasioni festive.
Per concludere, uno spettacolo che caratterizza questo paesino, assolutamente da non perdere, è il fenomeno atmosferico della “maretta” che avvolge Polizzi Generosa tra le nubi soffici che giungono dal mare, creando un’atmosfera surreale: è così che la piccola cittadina sembra quasi fluttuare, offrendo uno scenario fiabesco.
